mercoledì 1 aprile 2009

..da "I trent'anni della Compagnia Arcieri Livornesi Dino Sani"

La pratica dell'arco ha da sempre affascinato grandi e piccini con leggende e aneddoti vissuti da divinità, eroi e personaggi storici.
Chi non ricorda l'arco di Ulisse o la leggenda di Guglielmo Tell? Per non parlare poi delle frecce di Cupido, mai dimenticato protagonista della vita di tutti...
Il tiro con l'arco è sopravvissuto a millenni di storia e oggi non procura più cacciagione, se non per poche tribù indios e aborigene, ma si è trasformato in una bella e salutare pratica sportiva.
Bella e armoniosa è infatti la postura dell'arciere, mentre straordinario è lo sfondo naturale che ospita manifestazioni e competizioni.
Abbiamo così deciso di pubblicare questo libro non solo per celebrare i primi trent'anni di attività della Compagnia Arcieri Livornesi "Dino Sani", ma anche per comunicare una passione ed un coinvolgimento che non hanno età t
ra praticanti e pubblico.

Se ancora nel 2003 a Livorno molti tirano con l'arco, dobbiamo essere riconoscenti a tutta una serie di personaggi che nel corso di trent'anni e più hanno divulgato e fatto crescere questo sport nella nostra città.

Ricostruire una storia così lunga e per certi versi così articolata non è stato facile, ma alla fine possiamo dire di avercela fatta (o quasi...) !

Le storie più belle iniziano sempre in modo semplice e casuale, addirittura inaspettato, tanto che, la nascita della compagnia è legata ad un articolo pubblicato nel 1967 nella nota rivista a fumetti "Topolino".


Maurizio Tredici incuriosito da quell'articolo ne parlò a Massimo Soldatini suo amico di sempre ed insieme decisero di approfondire la questione.

Cercarono un arco e lo trovarono da Tutto Sport, un negozio di articoli sportivi di Via Magenta, il cui proprietario, Gianfranco Galli, li aiutò molto fin dall'inizio.
Lo stesso Gianfranco Galli sarebbe poi stato il primo presidente della Società.

Le prime frecce furono scoccate nella pineta lungo l'Aurelia accanto a Camp Darby e l'esordio non fu dei migliori; l'attrezzatura rudimentale e le frecce di qualità scadente facevano sì che dopo due, tre tiri, fossero completamente inutilizzabili.

Nel 1968 "i nostri eroi" decidono di fare sul serio, si mettono in contatto con una società di Firenze, dove grazie alla disponibilità di Guido e Sergio Cavini, acquisiscono informazioni di carattere generale sul movimento arcieristico Italiano di quel tempo e apprendono le prime "vere" nozioni di tiro anche per quello che riguarda la scelta dell'attrezzatura.

Il tempo passa, Maurizio Tredici ritrova un lontanissimo parente, Italo Gualtierotti, il quale sta lavorando alla costruzione della nuova Variante Aurelia e tira con l'arco da qualche anno.
Gualtierotti si unisce a loro e il gruppo, se pur di poco, si allarga ulteriormente.

Nel 1969 il Comune di Livorno concede in uso la palestra di Via Tiberio Scali, allora abbandonata, che diventa il loro ritrovo del dopo cena e dove si allenano per tutto l'inverno.

La prima svolta avviene alla fine del '69: nasce il "Club di tiro con l'arco di Livorno".
I soci sono tre: Massimo Soldatini, Maurizio Tredici e Roberto Petracchi.

Il club nasce sotto l'appoggio del CONI Provinciale, nella persona del Rag. Mario Cini, il quale collabora anche nella stesura del regolamento interno.

"...fortifica a noi gli archi"
Iscrizione greca da Paestum, VI sec. a.C.